domenica 19 dicembre 2010

Museo in Giordania






In questi giorni un mio amico, l' architetto Roberto Parapetti, archeologo in Giordania, mi ha mandato queste immagini che avvalorano l'esistenza di altre sculture appartenenti al gruppo trovato nel 1986. Tra queste soltanto una è stata esposta qui, a Roma, al Quirinale nel Gennaio 2010 ( come ho scritto nel mio articolo " 9500 anni fa " del 6/01/10 ).

mercoledì 6 gennaio 2010

9500 anni fa

Buon ANNO !

Per chi è a Roma , come turista o vi abita ed è appassionato d’arte antica, consiglio di non perdere l’Esposizione delle opere artistiche della Giordania – dal neolitico (7500 a. C. ) all’Impero Ottomano , Palazzo del Quirinale , Roma (informatevi prima ,se è aperto) -.

L’opera che non va persa è quella trovata assieme ad altre 32 simili ad ‘Ayn Ghazal ad Amman nel 1983 , in due fosse ,sepolte secondo un rito funebre come quello riservato agli uomini.

Non si sa chi rappresentassero : forse le sembianze di eroi che ritualmente erano state sotterrate per ricordare o rivivere un episodio drammatico molto importante per la Comunità .

Ma è interessante la materia con cui , per rapidità e per imitare il più possibile la deperibilità e la delicatezza della carne e delle ossa umane , furono “formate” , modellandole come le pareti delle case : terra, acqua ,canne e gesso/calce ( la pelle come l’intonaco ) . Gli occhi dipinti in nero bitume e con il bianco , il rosso e l’ocra sul viso e la veste .

Altre di queste statue ( 80 cm di altezza ) sono a Berlino e non so dirvi perché .Quello che le fa diventare eccezionali – a Roma ce n’è una sola – è lo stile , la composizione .

Sono in “muratura” : terra e canne in parte impastate e rivestite per renderle per renderle lisce e dipinte con questa “scorza” di gesso e calce bianchi. Chi le ha formate , le ha fatte su un piano , come quando si fa il pane a Pasqua , in Puglia ; qui sono state lasciate asciugare al sole e poi durante una cerimonia onorate come se fossero vive – gli occhi sono aperti - e poi sotterrate e tumulate in due tombe separate.


Questo vuol dire che i corpi veri erano andati persi perché morti lontano o rapiti e uccisi o presi e sconvolti da qualche evento sorprendente e naturale che li aveva dispersi .Ma si erano comportati in modo molto onorevole tanto che i sopravvissuti li rivivono con questo rito fatto “ad effige”.

Le figure hanno le braccia corte e chiuse sul busto per non renderle fragili . Il petto , largo si trasforma in fianchi e finisce con gambe tozze e corte . Le vesti pur attillate non sottolineano il sesso . Ma non sono guerrieri . Il contrasto è con la testa poco più piccola del reale , sorretta da un collo slanciato , superbo che dà agli occhi uno sguardo sereno e severo .

Chi le ha realizzate , sicuramente più di una persona , non aveva una specialità artistica né voleva darle una importanza monumentale . Probabilmente dei sacerdoti interessati a fare 32 corpi senza una individualità o una sembianza identificabile ma forme che sostituivano quelli veri , scomparsi .

Le screpolature a buccia d’uovo si sono formate per i continui cambiamenti di consistenza dell’umidità e per il cedimento delle canne e il fango posto all’interno dell’impasto , che ha rotto la superficie prima liscia e continua .

Nell’intento di chi ha deciso questa opera di corpi “ multipli “ la effigi dovevano sciogliersi e confondersi con la terra . Il Neolitico è il periodo in cui la Terra è una DEA e gli uomini con essa fanno case , strade , dighe , canali . confini guerre e religioni .

Coltivano piante e addomesticano gli animali che conducono sui terreni odorosi d’erbe . La Terra è anche il luogo ove seppellire i corpi perché tornino alla MADRE TERRA .

Siamo cioè non davanti ad un’opera scultorea , come si pensa – le sculture più antiche del mondo , frase enfatica e falsa sul profilo scientifico e sul significato di scultura in sé – ma all’esempio diretto di una celebrazione con figure antropomorfe legate ad una “ storia “ collettiva di un villaggio e sacralizzata con una religione già presente e legata alla Dea Madre Terra .

Andate a vederla e fatevi un’idea !