mercoledì 3 agosto 2011

Il bianco non è un colore


SECONDA
PARTE
IL BIANCO
NON E’
UN COLORE
Come ricorderete , mi sono interrotto sul “PROBLEMA” del Colore che l’artista cicladico ha utilizzato per completare le proprie opere .
Eravamo
a
4400 anni fa .
Prima di affrontare questo tema occorre che io spieghi la questione .
OGGI
è conosciuta dagli storici , dagli archeologi e da tutti gli studiosi d’arte ma viene sottaciuta o non comunicata nei suoi reali effetti a tutti gli altri . Una sorta di ritrosia , come se fosse un grave segreto di famiglia , da non divulgare .
Basterebbe pronunciare una frase all’inizio di ogno corso di studi sull’arte e all’inaugurazione di ogni esposizione e mostra sull’ARTE BIANCA
La frase è :
Di queste opere, il cui colore è andato perso , non possiamo dare … - oppure
“ … diamo una interpretazione parziale “
Non lamento da parte dei curatori di mostre ed esposizioni l’assenza di richiami dotti o di citazioni dei lavori di ricerca o l’enunciazione del tema come un colto annuncio generale .
Mi dispiaccio perché non si avverte che le opere esposte sono incomplete .
E’ grave non dire che non si conosce la parte emotiva che il colore esprimeva .
Sento che si perde , ogni volta , l’occasione per chiarire che la mancanza del colore modifica radicalmente la comprensione di ogni singola opera .
Avverto la mancanza di uno studio , ogni volta che dica quali opere sono state pensate e realizzate senza colore e quali invece lo avevano e perché e quando lo han perso .
Le immagini che si sono formate nelle menti
di tutti noi , fin da fanciulli , nel vedere le opere Grecoromane ,
( e in seguito , viaggiando e visitando i musei in altre parti del mondo ,
scoprendo altre Civiltà )
erano bianche o INCOLORI .
Vedere le sculture ,
marmoree , lunari , grandi , distaccate .
Lontane nel tempo .
Con la loro storia distante ,
estranea .
Noi , tiepidi e lievemente colorati ,
e loro bianche !
Ritratti di uomini senza sangue .
PALLIDI DEI !
Possono
piacere a chi , guardando quei capolavori , entrava nel mito e lo leggeva epico ,
maestoso ,
ILLUMINATO
Copiarli , nostalgicamente presenti , come ha fatto Canova o magnificandone la bellezza
come esempi di immortalità

Canova - Italica - 1804/1811
ETERNI
!!!
Come ha suggerito l’appassionato e algido Winckelmann ,
con il famoso Canova , agli uomini dei due secoli successivi ,
lo stile retorico e trionfante che ha riempito di monumenti bianchi le piazze d’Europa e d’America (del nord e del sud) , che ha reso vecchi i poeti e severi i musicisti , ritraendoli nei giardini come tanti Ermes marmorei o mezzi busti incipriati , mentre agli eroi si regalavano cavalli di bronzo su sollevati e intoccabili piedistalli così come gli stessi animali si erano riservati a sostenere , qualche tempo prima , dei Re .

Canova - Calliope - 1818
Purtroppo in questi duecento e più anni neppure il tempo li ha voluti lasciare come erano , visto che le piogge mescolandosi ai fumi dei comignoli , prima e delle auto dopo , han provveduto a dargli quelle paurose colature grige e nere , assieme ai marroni e agli arancio , quando si sono impastate con la terra dei giardinetti e la ruggine delle rotaie .

Eglise de la Madeleine - Parigi - 1751/1764
ORA
Immaginate i visi di Winckelmann e di Canova nel sapere che le loro ammirate
Veneri Greche erano dipinte e i Cesari o gli Orfeo e le fuggenti Euridice erano tutti a colori!

Acroterio di Egina - pittore di statue - (circumlitor)
Tuttavia
dell’arte antica avremo avuto una visione
più espressiva : allegra o tragica fin dal primo sguardo .
Immediatamente saremmo stati condotti a capire lo stato d’animo del personaggio ritratto e forse avremmo capito l’umore che quella scultura , secondo l’autore , stava vivendo
rispettando nella narrazione del mito il momento lieve o quello prima del drammatico.
Gli occhi accigliati o irati segnati con pochi tratti di ombretto sulle sopraciglia .
Un’ombra appena tracciata al lato delle labbra rosse della Dea erano un invito , mentre il colore più livido o meno vivace era un disprezzo o una respinta .
E le vesti lievemente colorate avrebbero “ vestito “ tanti nudi che a noi son sembrati LIBERTINI .
Così , tante Signore e Signori sarebbero stati più accertabili nella loro età se avessero avuto ancora i colori tra i loro capelli .
E quante barbe di filosofi e di poeti riportate nei loro colori naturali non li avrebbero fatti diventare così senescenti e ci avrebbero parlato con un carattere piuttosto che un altro .
E così i calzari , chiusi , aperti , con le stringhe rilasciate o strette , di cuoio o colorate o intrecciate…
Non si tratta di aggiungere dati di conoscenza ad una Storia del Costume e della Moda ,
sicuramente in voga già prima dei Sumeri o delle genti Cicladiche .
Si tratta di entrare negli STATI D’ANIMO , nelle EMOZIONI , e nei PENSIERI di quegli artisti che hanno provato dei sentimenti e che come noi li hanno espressi con più partecipazione , con enfasi , con calore , con PATHOS …come noi !
E
vi assicuro che
il
COLORE
è sempre stato il linguaggio più diretto e più facile per comunicare
il grado e l’ intensità della nostra umanità .
Ebbene quanto tempo ancora dovremo aspettare prima che i nostri insegnanti , studenti , esperti di altre discipline , e cittadini appartenenti o no a livelli medio-alti , o a ceti colti - che non vengono a visitare queste manifestazioni spinti solo da una passione individuale- ,
sappiano di quale grande portata è questo problema del COLORE
per la
CONOSCENZA
E perché continua questa colpevole censura ?
Perché questo pubblico
deve
continuare a credere a questa idea sbagliata , cioè che gli artisti del passato hanno lavorato in materiali il cui colore naturale restava duraturo sulla intera scultura : giallina o BIANCA !
Piena di grigietti e bui profondi :
di
OMBRE .
METAFISICA ,
DECHIRICHIANA !!!

De Chirico - Canto d'amore - 1914
Perché , io credo , “lasciare le cose come stanno” vuol dire non mettere in discussione una infinità di pareri già espressi , ma , ed è questo il lato più grave , vuol dire imparare sui
RILIEVI COLORATI tutta una serie complessa di saperi mai studiati negli Atenei e comunque assenti dalla preparazione dei nostri intellettuali in genere e dei docenti Universitari , in particolare .
Facciamoci alcune domande :
QUANDO IL COLORE HA COMINCIATO AD ESSERE USATO DALL’UOMO e QUALI COMPORTAMENTI SI SONO MOSSI IN LUI ?
CON QUALI MATERIALI HA REALIZZATO QUESTO IMPULSO CHE CON IL TEMPO SI E’ TRASFORMATO IN BISOGNO ?
QUALI TECNICHE IMPEGNAVANO e CON QUALI ATTREZZI ED UTENSILI ?
QUALI VALORI SONO STATI ELABORATI PER COSI’ TANTO TEMPO ED ORA ,
IL COLORE CHE POSTO HA ?
I VALORI
SOCIALI – RELIGIOSI - MAGICI ?

UR - stendardo particolare della pace - III millennio
Se si inizia a dare le risposte a queste domande dobbiamo subito precisare alcuni limiti :
i luoghi geografici e le epoche .
Allo stato delle attuali conoscenze dobbiamo suddividere la storia del colore in due momenti : tra quello che le antiche civiltà ci hanno descritto , la prima delle quali sembra essere quella Sumero-Mesopotamica e le più antiche pitture fin’ora trovate e parzialmente documentate, che risalgono a circa 35000 anni avanti Cristo ad Altamira in Spagna , durante il più antico periodo della pietra – così chiamato solo perchè l’osservazione cadde prima sulle pietre lavorate e a dire il vero in modo rozzo e poco esperto e poi sulle pitture molto più efficaci – o PALEOLITICO . mentre avrebbe meritato il nome di
PALEOCROMATICO

Tel Asmar - DIO ABU - III millennio
foto in B/N del 1961
vista la raffinatezza dei colori e la tecnica già esperta che quegli uomini hanno inventato consegnandola a tutti coloro che vennero dopo fino all’introduzione dell’Encausto , durato poco se si calcola che l’uso della tempera ad acqua – da considerare la diretta discendente di quella usata nel Paleolitico , ad Altamira e a Lascaux - , praticamente non è cambiata .

Altamira

Altamira

Lascoux
Che bellezza l’URO di Lascoux !
Vivo , felice , galoppa e nitrisce con gli altri cavalli al pascolo.
Potrebbe d’improvviso uscire da questo schermo , con quel capo piccolo sul collo davvero forte ed elegante ,
con l’arco così teso come quello dei nostri Pony sgraziati e gentili
ma che arriva a quel gran pancione sorretto dalle zampine
scattanti , fragili e allegre.
Chi l’ha dipinto ?
Con il mantello a macchie così vero !
E’
BELLO
E’ d’accordo Monsieur Johann Joachim Winckelmann ?
So che per Lei è una insospettata sorpresa , ma deve convenire che l’unica parola
utilizzabile è :
BELLO !
TUTTO E’ INIZIATO CON IL PALEOLITICO :
gli uomini a quell’epoca hanno incominciato una accurata osservazione dei territori , degli abitanti sia animali , che vegetali , minerali e umani .
Scambi e scontri .
Erano scontri anche quelli con le pietre e con le erbe , con le piene dei fiumi e con le mandrie dei selvatici che si muovevano devastanti .
Eppure durante questo lunghissimo periodo l’uomo ha cominciato la vera
RACCOLTA
di dati , con forme , con colori ; di usi e di trasformazioni , con quantità , con misure , con proporzioni . Di esperienze , di scambi , di esperimenti e di imitazioni .
Cataloghi memorizzati .
E qui azzardo ! Di disegni .
DISEGNI
Su pezzetti di pelle o di corteccia .
Che non hanno resistito all’usura facile del tempo : scolorite ; sciolte con l’umido ; polverizzate dal caldo ; strappate dall’uso ; smarrite ; perse ; svanite con l’esecutore .
PERSE ma DISEGNATE
su grandi foglie seccate e segnate da legnettti o con terre fini impastate con acqua o grasso , colorate , ricavate dagli avanzi più fini dei battuti tra pietre , dalle ceneri dei bruciati , o dalla spremitura di bacche e foglie .
PERCHE’ ?
Per fermare la memoria .
Per confrontare una forma con un’altra .
Come a scuola .
Poi i migliori dipingevano le pareti delle caverne-ricovero con le figure degli animali che vivevano nelle valli prospicienti : quelli che venivano cacciati ; quelli che periodicamente passavano per raggiungere i ruscelli ; o quelli che per la loro speciale predisposizione erano temuti , erano utili o erano … VELOCI ? POTENTI ? FEROCI ?
BELLI .
Dalle pitture si riconosce la bravura del pittore che ci consente di riconoscere l’animale , il sesso , l’età e l’azione che sta compiendo .
Ma con quali fini ?
Manuali di viaggio ? “Guide” di caccia ? Scrittura animata come in una Storia ? Un RACCONTO ?
Sono molte le risposte che non sappiamo ma ne possiamo ipotizzare alcune
E quando questi dipinti riportano le impronte di mani dichiarano la presenza di una proprietà , o solo la loro presenza o la loro stanzialità ?
UOMINI o DONNE ?
Testimoni?
Autori dei dipinti?
I committenti
Difficile capirlo .
Quando vengono disegnati anche gli uomini - rappresentati come simboli , geometrici , come i pupazzi che si scarabocchiano sui taccuini ma armati d’arco o di lancia e disposti intorno agli animali secondo una precisa tecnica di caccia – si suggerisce il modo migliore di cacciarli o si racconta un avvenimento già accaduto ma tanto eccezionale da meritare tutto un dipinto ?
C’è uno spirito religioso ?
Può essere , anche se quando si è visto del “ misticismo “ c’è stata una forzatura : ci si è chiesti :” Possono degli uomini così arretrati , immaginare e realizzare opere così belle e potenti senza una forza interiore emanata da Dio ? “ “Può l’uomo guardare il CREATO senza subirne l’ammirazione e il fascino e allo stesso tempo non avere una fede ?”
Come si fanno queste domande , pur legittime , ci si può chiedere anche se un utilizzo immediato di quelle immagini , MATERIALE , non fosse molto più utile che un ragionamento teologico , spirituale e astratto ?
Ma un valore è certo
In queste descrizioni sono nascosti gli elementi fondamentali che testimoniano la nascita di un tipo di comunicazione e contemporaneamente la diversità e la complementarità di due tecniche diverse : l’ immagine e la scrittura .
Anche se tra loro è stato tracciato un limite :
L’INIZIO della STORIA
e
La FINE della PREISTORIA
Confine intellettuale , ma di fatto invenzione degli uomini preistorici !
Sono loro che hanno iniziato la ricerca di un sistema abbreviato di disegni “non finiti “ ma uniti e continui che narrano senza il bisogno dei colori .
Li ho chiamati “NON FINITI” perché le lettere e i disegni che li rappresentano se guardati ognuno con il suo valore non hanno senso .
OGGI .
Ma agli inizi non era così .
Non è la prima volta che gli studiosi si sono chiesti se è stata la vita a far diventare filosofi gli uomini o se sono stati i tanti “ NON SO “ a renderli religiosi – o credenti a “RISPOSTE” Magiche , MISTICHE-
MISTERICHE

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